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Virtus Bologna-Olimpia Milano, la sfida infinita

Mercoledì sera alle 20:30, sul parquet del Forum di Assago, scenderanno ancora in campo Olimpia Milano e Virtus Bologna, per dar vita al 192esimo capitolo della loro storica rivalità. Il duello per eccellenza della pallacanestro italiana, quello più blasonato e importante, si giocherà in una cornice europea, come nel 1997. In realtà, nella prima parte del nuovo millennio, la sfida dell’asse padana è rimasta silente, con i meneghini sempre al vertice e le Vu Nere a lottare nei bassifondi della classifica. Sarebbe impossibile mettere in risalto adeguatamente tutta la storia dello scontro tra Milano e Bologna, quindi ci concentreremo sugli ultimi anni, quelli in cui si è raggiunto l’apice. Cosa fa di Virtus e Olimpia le due superpotenze del nostro basket? Come siamo arrivati all’astio delle ultime finali scudetto?

La nascita dell’attuale rivalità del basket italiano ha due date ben precise, scolpite sugli annali della nostra pallacanestro. La prima è il 23 Ottobre 2015, quando Massimo Zanetti entrò ufficialmente tra i soci di Fondazione Virtus per poi diventarne azionista di maggioranza negli anni successivi. La seconda è l’11 giugno 2019, giorno nel quale Ettore Messina decise di tornare in Italia accasandosi all’Olimpia Milano. Entrambi gli avventi sono stati decisivi per le due squadre, seppur in modi diversi. Nel caso della Segafredo, l’acquisto della società da parte di Zanetti ha significato un nuovo progetto tecnico e dirigenziale, caratterizzato da investimenti elevati e da un rapido programma di risalita al vertice. Per l’Olimpia, l’arrivo di Messina ha permesso di puntare di nuovo alla vittoria dell’Eurolega dopo alcune stagioni deludenti nelle quali il patron Armani, nonostante non arrivassero i risultati sperati, non aveva mai fatto mancare budget importanti.

Il dualismo tra Virtus e Milano è intrinseco nella storia dei due presidenti. Giorgio Armani, re della moda, contro Massimo Zanetti, re del caffè. Il 2019 è l’anno del grande ritorno della sfida tra felsinei e meneghini. Per la prima volta dopo anni, il campionato italiano torna a far parlare di sé, grazie all’arrivo di fenomeni come Milos Teodosic e Sergio Rodriguez. La Virtus Bologna, guidata da Sasha Djordjevic, gioca una prima parte di stagione di altissimo livello, arrivando allo scontro di fine dicembre con solo due sconfitte sul tabellino. L’Olimpia di Messina, Rodriguez e Scola dopo un inizio difficile trova l’amalgama giusta e segue a ruota in classifica. Il 28 dicembre 2019, in una Segafredo Arena tutta esaurita, le Vu Nere dominano il match, mandando un segnale forte a tutto il campionato. Ettore Messina, storico allenatore della Virtus campione d’Europa, viene applaudito per tutti i 40′.

La sfida di dicembre 2019

L’anno successivo, dopo lo stop forzato causa pandemia, l’Olimpia si presenta ad inizio stagione con un roster profondamente rinnovato. I meneghini sono molto più pronti e vincono senza soffrire la Supercoppa di inizio stagione, battendo in finale la Segafredo. La stagione delle due rivali è molto diversa, quasi opposta. Se l’Armani domina in campionato e si guadagna le final4 di Eurolega, la Virtus vive una stagione travagliata. A dicembre Djordjevic viene esonerato e poi reintegrato nel giro di 24 ore, ad aprile le Vu Nere perdono la semifinale di Eurocup contro Kaunas. La finale playoff appare scritta, l’Olimpia è più forte e ha più esperienza, ma i bianconeri invertono i pronostici e vincono clamorosamente 4 a 0. Lo scudetto della Virtus, il primo dopo 20 anni, certifica la bontà del progetto di Zanetti e sancisce la rinascita della più grande rivalità della pallacanestro italiana.

Nel corso dell’ultima stagione, lo scontro si è consumato dentro e fuori dal parquet. La Segafredo, allenata da Scariolo, ha vinto in Supercoppa, mentre Milano ha battuto i bianconeri nella finale scudetto per 4 a 2. Paradossalmente, la sfida non è stata così sentita per ragioni di campo, ma per tutto quello che è accaduto ai margini. I duri interventi della dirigenza bianconera, uniti ai comportamenti provocatori di alcuni tesserati biancorossi, hanno creato un clima infuocato dove tutti siamo andati oltre. Nel trambusto, si è quasi persa di vista la finale playoff con il più alto valore tecnico da quella del 2001.

Finale Supercoppa 2021

Dopo la meritata vittoria dello scudetto, l’Olimpia ha rivoluzionato il suo roster per tentare l’assalto all’Eurolega, trofeo che manca dal 1988. Le Vu Nere, dal canto loro, puntano ad un posto tra le prime 8 per confermare la loro presenza nella massima competizione continentale. Per riuscirci, hanno fatto importanti investimenti in estate, andando ad assicurarsi giocatori esperti e talentuosi. Chi vincerà l’ennesimo capitolo di questa storia infinita?