Amedeo Tessitori, centro della Segafredo Virtus Bologna, è stato intervistato da “Il Corriere dello Sport” dove ha parlato della sua carriera e del suo rapporto con Milos Teodosic.
L’inizio della carriera:
“Non per l’altezza, ma per comodità della famiglia. I miei due fratelli praticavano la pallacanestro e il gruppo della mia età si allenava prima di quello dove giocava il Tessitori di mezzo. Così mamma o papà non dovevano fare troppi viaggi per portarci e venire a riprenderci. Ho nel DNA un pizzico di talento anche io, magari un po’ di meno rispetto ad altri giocatori… Ho rubato tempo a quelle che da sempre sono le priorità dei ragazzi chiudendomi in palestra per allenare fisico e gesti. Non si inventa nulla, bisogna lavorare duro per stare a certi livelli”.
Giocare con Milos Teodosic:
“Devi imparare a capirlo in fretta. Lui anticipa di uno, due secondi quello che fa qualunque altro giocatore. Dopo un passaggio non preso, una pallonata sul naso e un suo sguardo cattivo, ci inizi a entrare in sintonia. Ma ancora oggi delle volte vado in difficoltà perché supera…l’immaginazione. Il suo modo di giocare rende più forti tutti”.
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Foto: Virtus