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EuroLega, le pagelle di Virtus Bologna-Maccabi Tel Aviv 78-73

Ci sono serate in cui la passione e la spinta dei tifosi si uniscono all’energia dei giocatori in campo, creando un legame diretto tra spalti e parquet che porta la squadra di casa alla vittoria. Molti dicevano fosse impossibile creare un ambiente stile “Paladozza” in Segafredo Arena, ma stasera si sono ricreduti. È una Virtus gagliarda, coraggiosa e volenterosa quella che vince contro un Maccabi Tel-Aviv per 78-73 che, nonostante le assenze, ha dimostrato ancora una volta di poter puntare in alto, guidata da quel fenomeno che è Lorenzo Brown. Di seguito le pagelle:

Daniel Hackett 8: settimana da dominatore assoluto per lui. Dopo aver guidato la squadra nelle partite contro Scafati e Alba Berlino, prende per mano i compagni con la sua leadership e li porta verso il traguardo. Sono 15 punti e 2 assist a fine gara, ma il suo contributo va ben oltre i numeri. Inoltre, realizza il gioco da tre punti che da il via al parziale decisivo dell’ultimo periodo.

Alessandro Pajola 6,5: prestazione miracolosa visto l’infortunio alla spalla su cui gioca sopra. Rimane in campo forzatamente solo per 12′, ma si sacrifica per la squadra come un vero guerriero. Nel suo classico clinic difensivo ruba tre palloni agli avversari, ora è quinto nella classifica delle palle rubate in Eurolega.

Nico Mannion s.v.

Milos Teodosic 8,5: quando il serbo entra in campo, la squadra e il palazzo si accendono. L’attacco della Virtus vive e muore con le sue giocate, belle o brutte che siano. A 35 anni, l’impatto di Milos è devastante: 15 punti con il 50% dall’arco, 6 assist, 0 palle perse con un plus/minus che recita +15. Giocatore clamoroso.

Iffe Lundberg 5,5: due liberi importanti nel finale non cancellano una prestazione mediocre. È proprio un periodo buio per Iffe che sembra un po’ fuori dagli schemi della squadra. Oltre ad avere percentuali infelici, appare molto lento e poco incisivo. A questa Virtus serve il miglior Lundberg per poter sognare in grande.

Marco Belinelli s.v.

Isaïa Cordinier 7,5: come Pajola gioca con un po’ di dolore ad un ginocchio, ma non sembra risentirne. Una prestazione tutta energia ed esplosività resa incredibile dalla difesa su Brown nel finale. Nella lotta, ci rimette due incisivi in un contatto non fischiato dagli arbitri. Unica nota dolente, le percentuali dal perimetro rimangono basse.

Kyle Weems 6,5: reduce dalla grande prestazione di mercoledì fa il suo senza eccellere. È un giocatore estremamente funzionale al sistema Virtus in grado di giocare anche da ala forte in serate di emergenza come questa. 21 minuti di sostanza e abnegazione.

Toko Shengelia 7: ancora non al top della condizione, non parte bene per poi carburare a partita in corso. È un diesel, un vino che più invecchia più è buono, un giocatore in grado di fare la differenza nei finali concitati. Decisivo il suo 8/8 ai liberi. Mancava come il pane.

Mam Jaiteh 7: ogni tanto pasticcia, ogni tanto è molle, spesso fa cose silenziose ma molto utili. Anche se Nebo lo domina fisicamente e come energia, la partita del francese rimane positiva. Chiude con 7 punti e 6 rimbalzi di cui uno offensivo molto importante nel finale, una buona difesa completa l’opera.

Ismaël Bako 6,5: dei tre lunghi è quello che viene utilizzato meno ma non sfigura. Il belga sembra stia facendo buoni progressi e che stia maturando anche dal punto di vista tattico. Inoltre ha sempre una buona mano in lunetta, fattore molto positivo per un centro.

Sergio Scariolo e staff tecnico 9: senza Mickey e Ojeleye si ritrova a dover affrontare la partita con soli tre lunghi a disposizione, più Camara. Nel terzo quarto inserisce un quintetto atipico con Weems e Bako sotto canestro, prendendo un parziale e facendo rabbrividire alcuni tifosi sugli spalti. Quando si ritrova sotto di sette punti, a metà dell’ultimo periodo, tira fuori la sua arma segreta dal cilindro e porta a casa match e ovazioni. Viene fuori la difesa box and 1, a metà tra difesa a uomo e a zona, marchio di fabbrica di Scariolo, eseguita perfettamente dai protagonisti in campo. Decide di mettere Cordinier su Lorenzo Brown e i risultati si vedono, l’arena festeggia e lui se la gode, sempre con pacatezza ed educazione. Il quintetto atipico non funzionante del terzo quarto l’ha messo in campo per preservare i dominatori del finale o è stata solo una scelta sbagliata? Qualunque sia la risposta, rimane un signor allenatore, con la A maiuscola.

Grigliate varie ed eventuali 4: posso capire che vista la mancanza del Nasty Burger si debba presentare un’offerta culinaria che includa della carne. Posso capire la bontà degli arrosticini, davvero gustosi. Però un sistema di aspirazione sulla griglia per favore mettetelo, sugli spalti sembrava di stare ad una sagra abruzzese.