Coach Sergio Scariolo è stato intervistato da “La Gazzetta dello Sport” e il tecnico della Segafredo Virtus Bologna ha parlato di EuroLega, di Milos Teodosic, del rendimento di Nico Mannion e Marco Belinelli e delle scelte tecniche fatte per far rendere meglio le Vu Nere nelle due competizioni.
La differenza tra Eurolega e finestra FIBA:
“Bisogna distinguere il gioco dalla preparazione. Nel primo l’Eurolega esprime un livello fisico inferiore solo ai playoff NBA. Attacchi e difese sono spinte al massimo dell’atletismo e della forza. La preparazione invece non è molto diversa soprattutto, come nel mio caso, c’è un vissuto con entrambe le squadre che alleno. La Nazionale impone un esercizio mentale più profondo, giocando contro squadre sempre diverse nelle competizioni in cui si va in campo tutti i giorni. I playoff invece sono più ripetitivi, non c’è molto da cambiare tra una partita e l’altra. Davanti a impegni ravvicinati occorre anticipare lo studio degli avversari. Poi è importante l’apporto di staff tecnici di qualità e infine occorre una rigorosa organizzazione del tempo, senza concentrarsi troppo su una partita tralasciando l’altra. Si può fare, il basket non è fisica nucleare. Nemmeno io, citando la battuta del Poz, sono lo scienziato Zichichi.
La stanchezza per gli impegni degli ultimi giorni tra club e nazionale:
“Alla fine un po’ di fatica l’ho avvertita. Lunedì notte, dopo la vittoria con l’Olanda, viaggiando da Huelva per l’aeroporto di Madrid, 4 ore di strada, sono arrivato allo scalo a notte fonda e di prima mattina ho preso il volo per rientrare a Bologna. In auto ho visionato il Valencia, preparando qualcosa. Tutto passa se c’è la passione per questo lavoro e questo sport che aiuta a superare lo stress. Poi domenica mi ero ricaricato nella riunione per il programma delle giovanili spagnole”.
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Le scelte tattiche tra Serie A ed EuroLega:
“In Virtus ho fatto scelte che separano giocatori con fisicità da Eurolega e giocatori con fisicità da campionato. Milos Teodosic ha un altro profilo, è il nostro Picasso per come dipinge e conosce il gioco ma sa essere competitivo e agonista. Deve fare il Teodosic e io devo preservarlo”.
Il rendimento di Nico Mannion e Marco Belinelli:
“Intanto le categorie non sono mai definitive, possono essere cambiate e riviste. Questa Virtus è stata costruita con tanti esterni, 4 guardie e 4 play, perciò qualcuno, guardando anche alle caratteristiche degli avversari, deve rimanere fuori. Invece come lunghi siamo giusti. Peraltro sono contento di come Nico e Beli stanno giocando in campionato che è un nostro obiettivo stagionale. Siamo la capolista imbattuta e ci teniamo”
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