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Virtus Bologna, coach Messina e Baraldi: altre dichiarazioni sibilline

Dopo che gli episodi della Supercoppa erano scivolati via senza grandi scossoni, forse qualcuno aveva pensato che il botta e risposta tra Ettore Messina e Luca Baraldi fosse arrivato ad una naturale conclusione. Invece, tra ieri sera e stamattina, tra trasmissioni televisive e carta stampata, in questo tranquillo 5 ottobre i protagonisti del dissing cestistico italiano sono tornati a parlare. Ma tutte queste polemiche, fanno bene al movimento? Fanno bene alla risalita del basket italiano?

Nel corso della nuova trasmissione “Basket on E-R” Messina si è espresso così sulla Virtus Bologna: “I rapporti a livello politico con V nera sono formali. I rapporti in città quando torno a casa sono eccellenti. I rapporti con i tifosi non sono grandi rapporti. Io ricordo che quando sono tornato dagli Stati Uniti ho avuto un’accoglienza affettuosa, come sempre. Tra le colpe attribuitemi, evidentemente ha fatto comodo credere che, quando il campionato è stato sospeso in pandemia, sia stato sospeso da me. Per giustificare gli insulti possiamo credere a tutto, che uno ha artefatto i campionati, che non ho accettato la proposta di Virtus e l’ho tradita andando a Milano e tanto altro. Ma non c’è mai stata una proposta Virtus indirizzata a me.

Con Alberto Bucci ho ripreso il rapporto amicale quando sono tornato dal Texas e tante volte mi ha detto che gli sarebbe piaciuto se io fossi tornato ad allenare la Virtus, ma non si sono mai verificate le condizioni.  Pensavamo di essere molto avanti con Alibegovic, poi la Virtus riuscì a prenderlo, magari grazie ad un intervento del padre. Altri casi di sovrapposizioni di mercato non ci sono stati o comunque non sono definibili “rapine”. La Virtus, sia chiaro, con noi è la prima candidata per lo scudetto”. Secondo Messina, i tifosi bianconeri sono infastiditi poiché lo reputano il responsabile della sospensione del campionato 2020. In tutto quello che avevamo sentito, questo ancora mancava all’appello. All’appello delle assurdità.

Stamattina, pronta la risposta del CEO di Virtus Segafredo Luca Baraldi, che dopo un’estate di provocazioni e gli evidenti errori arbitrali non ha resistito all’ennesima affermazione dello storico coach italiano. Baraldi si è prima espresso sul roster bianconero, dicendo “Se sei una big e non prendi grandissimi nomi, sembra che non ti sia mosso. Invece devo dire grazie sia al dg Ronci che al coach Scariolo. Volevamo giocatori compatibili con un progetto tecnico di alto livello. Questo è il quinto roster di Virtus che vivo: tra carattere e gestione, competenza e coesione, un gruppo così non l’abbiamo mai avuto. Lavorando, arriveranno soddisfazioni.”

In seguito, ha ribadito alcuni concetti da lui già enunciati nella conferenza stampa di inizio stagione a fine agosto. “Il finale della stagione scorsa, e alcune cose inopportune che non commentiamo di questo inizio stagione, non hanno fatto bene. Ma gli investimenti per migliorare la squadra dimostrano quanto il presidente Zanetti creda nel futuro del club. Però questo sistema senza ricavi deve evolversi e cambiare. Sponsor e biglietti restano le uniche fonti, gli azionisti sono costretti a sforzi non ripagati da visibilità televisiva o penetrazione nei mercati internazionali”.

In conclusione, Baraldi ha parlato dell’Eurolega che inizia venerdì sera al Paladozza: “Vedremo come andrà. Per parteciare in modo competitivo bisogna aumentare gli investimenti di quattro volte rispetto a quelli che saranno i maggiori ricavi. Al prestigio non corrisponde quindi un equilibrio economico. Bisogna evolversi sia in Italia che in Europa, sarà questo a determinare quanto un imprenditore come Zanetti continui o meno a investire. Peraltro arriviamo al massimo livello sportivo quando la situazione di famiglie e aziende è più complicata. Servono fatti nuovi. In Lega lo diciamo da due anni, con scarsi risultati. Noi staremo vicini a chi ci ha dato fiduda. Come? Agevoleremo gli abbonati, per esempio regaleremo loro la prima partita di playoff in campionato”.

Rispondendo alla domanda posta all’inizio, affermo che la cattiva pubblicità non esiste. Infatti, lo scontro verbale dello scorso giugno ha conquistato le prime pagine dei giornali, dando al basket visibilità inaspettata. Sarebbe stato meglio conquistarle per il gioco espresso, ma già così è un risultato. Per quanto riguarda gli appassionati abituali, credo che siamo tutti molto stanchi di queste polemiche. Sarebbe un bene fermarle e smettere di parlarne, ma come puoi riuscirci se ogni volta che ti intervistano ti pongono una domanda sull’avversaria per creare titoli?