Coach Sasha Djordjevic festeggia il primo scudetto della sua carriera. Il tecnico serbo ha regalato alla Segafredo Virtus Bologna il 16° titolo della propria storia. Queste le parole di Sale a “Tuttosport” e “La Gazzetta dello Sport”
Scudetto alla prima finale. “Tutto frutto del duro lavoro svolto in precedenza. Il mio obiettivo è sempre tarato sul raggiungimento del massimo risultato. Era difficile pronosticare un 100 ma ci credevo, volevo la vittoria così come la volevano i miei ragazzi. Ci aspettavamo un epilogo simile? Sì, anche se era impossibile prevederlo in anticipo con queste proporzioni”.
Una annata non semplice. “Abbiamo raggiunto la finale con il miglior stato di forma possibile, un presupposto che ci è mancato in stagione. E non dimentichiamo che comunque nei playoff abbiamo dovuto rinunciare a Tessitori. Si parlava di Pajola ma bisogna ricordare che per tre mesi abbiamo dovuto giocare senza di lui per vari infortuni, a cominciare dai problemi al piede. E tra Covid e malanni vari strada facendo siamo stati privi di Markovic, di Hunter, di Weems, di Belinelli. Vi sembra poco?”
L’obiettivo del coach e dello staff: “Bologna per il basket è una piazza esigente, piena di sapientoni. Il mio obiettivo era costruire qualcosa di nuovo, scardinando le abitudini e il pensiero del passato, il ricordo di successi e campioni che si perdono nel tempo. Per 20 anni la Virtus è sparita dall’Europa. Ho voluto tirare una riga spingendola a guardare avanti perché il basket è cambiato. Io, il mio staff, la squadra e il club l’abbiamo rimessa sulla mappa ricreando entusiasmo col ritorno dei tifosi: l’altra sera erano 2500 ma sembravano 25mila. Lo scudetto è frutto di questo lungo processo nel quale ho messo tutto il mio modo di pensare. E i miei risultati e soprattutto il gioco vanno valutati in questa ottica: quella del dopo e non del prima”.
Lo scudetto sarebbe arrivato anche nel 2020?. “Posso dire che lo scudetto è figlio di un lavoro di due anni. A volte ci si dimentica che anche la passata stagione avremmo potuto vincere, ci siamo fermati quando eravamo primi in classifica, con l’entusiasmo del pubblico e della piazza a sostenerci. Sono sicuro che avremmo vinto anche nel 2020 e lo dico senza presunzione. Ho sempre grande fiducia nei gruppi che costruisco e quello dell’anno scorso così come quello attuale mi hanno trasmesso un solido feeling. Quel che è arrivato sul campo, ce lo siamo guadagnati”.
Sul futuro: “Abbiamo finito di festeggiare il titolo da poche ore e vogliamo godercelo ancora. La prossima settimana mi incontrerò con la dirigenza per parlarne con calma ma credo sia evidente il risultato straordinario che tutti insieme abbiamo ottenuto”.
Virtus Bologna: Coach Sasha Djordjevic resta o va via?