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Virtus Bologna, Baraldi: “Fermare tutto per un paio di mesi”

L’AD della Segafredo Virtus Bologna Luca Baraldi è stato intervistato da “Il Resto del Carlino” e da “Stadio” affrontando i temi caldi della situazione basket-covid-19.

Ha senso andare avanti?

“Andrebbe fatta a chi sta decidendo di proseguire in una situazione decontestualizzata dalla realtà. Il momento sanitario sta travolgendo il Paese, continuando a giocare favoriamo la circolazione del virus, come dimostra una settimana con plurimi focolai in diverse squadre di Serie A. Qual è il vantaggio? Dai punto di vista sociale stiamo facendo un danno. senza nemmeno la possibilità di offrire uno spettacolo dal vivo alla tifoseria. Su quello sportivo le partite hanno perso contenuto, ci sono squadre senza giocatori, altre come la nostra che hanno perso il 75% delle partite in casa, per contro vinto sempre fuori. Si sta falsando il risultato. La metà delle gare in questa settimana non si gioca. Infine economicamente il danno è assoluto. Non c’è alcun vantaggio a giocare, i diritti televisivi sono to 0,0% del fatturato, gli sponsor che prima ancora di cercare visibilità vogliono assistete alle partite, non possono venire. Non riesco a capire gli amministratori delle società che hanno deciso di continuare. Sono scelte che il basket pagherà. Basterebbe ascoltare la gente comune, che chiede ogni giorno perché proseguire così”.

Pericolo economico Virtus:

“Il nostro club non è a rischio, ma solo e semplicemente perché alle spalle c’è un azionista che di tasca propria sta garantendo la continuità aziendale della Virtus. Senza Massimo Zanetti la V nera sarebbe una società in grave difficoltà, come lo sono tante altre. Certo che a continuare così c’è il rischio che queste persone, che hanno deciso di essere dei mecenati, si stufino e salutino la compagnia. Oggi di sicuro nel basket ci sono solo i costi, mentre i ricavi sono azzerati o molto incerti.”

Alleanza tra Virtus Bologna e Fortitudo Bologna:

“E’ normale che due squadre di alto livello che condividono lo stesso territorio e le stesse preoccupazioni cerchino di farsi ascoltare politicamente. Abbiamo tifoserie differenti e sul campo ci diamo battaglia. Per noi la partita dell’anno non è certo quella con Milano, ma quella contro la Effe.”

Fermare il campionato per l’emergenza Covid-19:

“Oggi fare sport professionistico a livello nazionale e internazionale è impossibile. Si corre il rischio che le
squadre diventino dei vettori di contagio, mentre bisognerebbe fermarsi per un paio di mesi. Il tutto per rispetto delle persone ammalate, per chi lavora negli ospedali e chiede soprattutto prevenzione e per chi lavora in un club.”

La presa di posizione del Comune:

“Siamo l’unica città con due squadre in Serie A, rappresentiamo un terzo degli incassi totali al botteghino, per scudetti e storia siamo una parte importante del basket italiano, la sede della Lega è qui. Mi pare che certe scelte non rispettino Bologna”.

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