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Una Virtus che viaggia, da Verona a Belgrado, passando per Kaunas

Proponessero a qualche tifoso una bella gita enogastronomica nel vecchio continente, sarebbe difficile trovare dei rifiuti. La possibilità di visitare due città europee nel giro di pochi giorni è, nella maggior parte dei casi, un’opportunità molto rara, da non lasciarsi scappare. Signori, siamo arrivati al famoso doppio turno di Eurolega, la settimana più temuta da ogni allenatore che si rispetti. Le trasferte questa volta sono tre in una settimana, con i bianconeri che partiranno oggi alla volta di Kaunas e faranno ritorno a Bologna solo nella giornata di venerdì. Qualsiasi squadra sarebbe preoccupata da un programma del genere, considerate le energie fisiche e mentali che si andranno a spendere. La Virtus Bologna è una matricola per la categoria e dovrà abituarsi al più presto per rimanere al passo delle più esperte avversarie. D’altronde, quando si arriva al livello più alto, non ci possono essere gli alibi della stanchezza o delle trasferte lunghe. Tutti lo fanno, le Vunere non saranno da meno.

Bologna sbarca nuovamente in Lituania dopo 15 anni, per affrontare lo Zalgiris, storico club che vinse l’Eurolega nel 1999 battendo in finale proprio la Virtus Bologna. La Segafredo, reduce dalla brillante prestazione di Verona, vorrà continuare a far gioire i propri tifosi, esaltati dalla prima vittoria con il Bayern. Poi, subito dopo aver combattuto sul campo lituano, via con il primo volo verso Belgrado, dove l’inferno della Stark Arena attende Teodosic e compagni. Il pensiero ritorna subito a quel gennaio 2020, quando le Vunere in pre-pandemia, alla prima grande stagione con Djordjevic in panchina, subirono una batosta incredibile proprio contro il Partizan di Trinchieri, che affossò i bianconeri con le triple di Gordic e Walden. Il cerchio si chiude, Walden e Trinchieri sono stati battuti proprio giovedì scorso, nella bolgia del Paladozza.

Chissà se Scariolo, esperto ed attento, si ricorda cosa vuol dire giocare in palazzetti così stipati e rumorosi. Il coach bianconero, che nei suoi 30 anni di carriera ha giocato davvero ovunque, dovrà far capire alla sua squadra quanto ogni momento sia decisivo. Soltanto così le Vunere, ancora in fase di apprendimento, potrebbero riuscire a tornare a Bologna con almeno una vittoria in tasca. Zalgiris e Partizan non hanno le rose di Real Madrid e Barcellona, ma sono squadre difficili da battere, soprattutto in trasferta. I serbi giocheranno martedì contro l’Olimpia, sempre alla Stark Arena, dove quasi ventimila tifosi li accompagneranno al ritorno della squadra in Eurolega dopo qualche anno di assenza.

Coach Obradovic e i suoi, reduci da due sconfitte nelle prime due, sanno di non poter sbagliare. Per quanto riguarda l’umore della banda di Belgrado, non si sa se sia meglio che il Partizan batta Milano o viceversa. In un Eurolega dove non esistono squadre materasso, battere le rivali per la corsa playoff è di vitale importanza, anche se si è ancora ad inizio stagione. Per questo, tornare a casa con almeno una vittoria sulle due gare è un obiettivo tanto necessario quanto difficile. Il fatto che Zalgiris e Partizan debbano ancora vincerne una, complica la campagna nell’est Europa. Il ritorno in pianta stabile dell’asso Teodosic permette di guardare al futuro con un po’ più di serenità. Le Vunere sono al primo doppio turno della loro storia, ma sanno bene come si conquistano i parquet avversari. L’apporto degli esordienti sarà fondamentale, così come quello dei veterani. A questo proposito, l’esperienza e la classe di Marco Belinelli potrebbero tornare molto utili. Il capitano viene da un momento non idilliaco, ma con la sua leadership dentro e fuori dal campo può prendersi la squadra sulle spalle e portarla al successo. Per vincere queste due partite occorrono genio, sregolatezza e ordine allo stesso tempo.