La sfida di venerdì sera tra Stella Rossa e Virtus Bologna, oltre ad essere uno scontro diretto in chiave playoff, rappresenterà la prima partita da ex per Stefan Marković, playmaker delle Vu Nere dal 2019 al 2021. Il giocatore serbo, arrivato a Bologna nell’estate del 2019, è stato un cardine della squadra bianconera per due stagioni, agli ordini di coach Sale Djordjevic. I tifosi, pensando a “Pefi”, ricorderanno certamente gli assist scintillanti a liberare i compagni, la grinta messa in campo in ogni singola gara e la grande amicizia con il gemello Teodosić (squalificato per due partite).
Marković nasce a Belgrado nella primavera dell’88 e cresce cestisticamente nell’Atlas Belgrado, dove milita dal 2004 al 2006. Oltre ad essere un pilastro della nazionale serba, nel corso della sua carriera Stefan ha girato mezza Europa, giocando in squadre come Valencia, Malaga, Treviso, Zenit San Pietroburgo e Chimki Mosca. Dopo aver vinto il campionato italiano nel 2021, decide di tornare in patria firmando con la Stella Rossa, compagine di Belgrado con licenza pluriennale per l’Eurolega.
Durante la conferenza stampa di presentazione a casa Virtus, Marković si era espresso così su Alessandro Pajola, allora considerato un giovane ancora tutto da scoprire: “Prima di venire qui, ho parlato con Coach Djordjevic sul Roster e sulla squadra in generale. Nell’amichevole contro Cantù gli ho dato molte indicazioni perché ritengo che Pajo (ndr, Alessandro Pajola) sia un giocatore con ottime qualità, e quest’anno avrà la fortuna di avere accanto giocatori che hanno vinto e che possono insegnargli tanto.”. Pefi ci aveva visto lungo.
Stefan, da grande giocatore, si adatta velocemente al basket italiano nonostante l’assenza per infortunio di Teodosic nella prima parte di stagione. Il primo anno in Segafredo è un trionfo per il cestista serbo che guida i suoi compagni al primo posto in classifica registrando 7 punti e 7 assist di media, agendo da protagonista nel derby di natale con la Fortitudo e, nei giorni successivi, nella grande vittoria contro Milano.
La seconda e ultima annata di Marković in bianconero, la prima con la pandemia, è invece un po’ più complicata. Nell’avvicendamento tra la società e Djordjevic del dicembre 2020, con l’esonero e il reintegro immediato dell’allenatore serbo, Pefi si era espresso così sui social “Quando persone che non capiscono di basket prendono le decisioni…”, rischiando di lasciare Bologna nel bel mezzo della stagione.
Nonostante gli screzi extra-campo, nei playoff scudetto Stefan fu una delle chiavi del successo della Segafredo, apparendo come un vero leader fuori e dentro il parquet. Marković chiuse quell’annata a 6 punti e 5 assist di media, lasciando il capoluogo emiliano insieme al suo amico Sale Djordjevic. Nonostante qualche scontro con la società, Pefi è stato uno dei principali fattori del rilancio della Virtus Bologna a livello europeo. Per questo motivo, i tifosi non dimenticheranno mai la grinta e la voglia con cui scendeva in campo in ogni singola partita, così come i suoi magnifici assist di cui ancora la città si vanta.
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