SERIE A – Prima sconfitta in campionato per la Virtus Bologna: le Vu Nere cadono a Masnago per 104-95 contro l’Openjobmetis Varese.
A sorpresa, l’Openjobmetis Varese infligge il primo stop in campionato alla Virtus Segafredo Bologna, battendola con un clamoroso 104-95 alla Itelyum Arena di Masnago. Un successo storico per i biancorossi, che non superavano la squadra bolognese dal lontano aprile 2018, interrompendo una serie di 11 sconfitte consecutive contro le Vu Nere. Con questo risultato, la squadra di Herman Mandole si porta a 4 punti, grazie a tre vittorie nelle ultime quattro partite, mentre la Virtus Bologna resta ferma a 12, vedendosi superata dalla sola Aquila Trento in vetta alla classifica.
La partita è stata caratterizzata da un grande ritmo e tanti colpi di scena, con Varese che, pur priva di Alex Tyus e con Gray ai box per infortunio, ha avuto un Matteo Librizzi straordinario, autore di 28 punti (15 nell’ultimo quarto), 9 assist e 5 triple per un totale di 40 di valutazione. Bene anche Jaylen Hands, con 16 punti, e Jaron Johnson, che ha messo a segno 18 punti e catturato 10 rimbalzi. Per la Virtus, nonostante i 23 punti di capitan Marco Belinelli, i 19 di Toko Shengelia e i 15 di Chris Clyburn, la stanchezza dopo l’impegno in Eurolega contro il Maccabi Tel Aviv e l’assenza di Cordinier hanno pesato.
Il racconto della partita
Il match di Masnago è iniziato in modo equilibrato, con Bologna che si è portata sul +8, prima che Varese rispondesse con un parziale di 12-0, sorpassando e chiudendo il primo quarto in vantaggio 24-22. Nel secondo periodo, la gara è continuata in equilibrio, ma alla fine del primo tempo Varese ha trovato un buon allungo, chiudendo sul 51-44, grazie soprattutto alle buone performance di Johnson e Hands.
Nella ripresa, la squadra di Mandole è riuscita ad allungare fino al +10 (59-49), ma la Virtus ha reagito e, con una fiammata di Belinelli, è riuscita a pareggiare sul 74-74. A quel punto, la partita ha preso un ritmo incandescente, con la Virtus che è riuscita a guadagnare un vantaggio di 4 punti sul 81-77, grazie a 5 punti consecutivi di Belinelli. Tuttavia, la squadra di casa non si è arresa e ha risposto con le giocate decisive di Harris e le triple di Librizzi, che hanno riportato Varese al comando.
L’ultimo minuto è stato fatale per Bologna, che ha subito un parziale di 9-0, con canestri cruciali di Alviti, Hands e Akobundu-Ehiogu, fissando il punteggio finale sul 104-95. A chiudere il match ci ha pensato ancora Librizzi, che ha segnato altri 4 punti nel finale.
Tabellino
Highlights:
Pagelle
Marco Belinelli – Voto 7,5
Si conferma il faro della squadra, segnando con grande continuità e riaccendendo le speranze dei suoi dopo un pesante -10. Con 23 punti, è il leader indiscusso, ma non basta per ottenere la vittoria.
Alessandro Pajola – Voto 6
L’unico a mostrare leadership in campo, ma la sua partita è condizionata dai falli e dalla prestazione straripante di Librizzi. Chiude con 7 assist, ma il suo impatto sul gioco è limitato.
Will Clyburn – Voto 4,5
Ottimo primo tempo, ma nella ripresa non riesce a ripetersi, subendo un netto calo. Il suo -12 di +/- evidenzia la sua scarsa efficacia nei momenti decisivi.
Toko Shengelia – Voto 6
Soffre in difesa, ma in attacco è l’unico che riesce a garantire qualcosa di consistente. Con 24 di valutazione, è il migliore dei suoi e continua a essere una presenza costante anche nei minuti finali.
Daniel Hackett – Voto 5
Non manca mai di grinta, ma la condizione fisica non è ancora ottimale. Buona la sua volontà, ma la mancanza di passo incide sul suo rendimento, specialmente in fase offensiva.
Marius Gražulis – Voto 5
Ci prova, ma non riesce a entrare mai davvero nel ritmo del gioco. Con il suo passo lento, finisce per essere un po’ fuori tempo rispetto agli altri compagni.
Matt Morgan – Voto 5-
Una serata da dimenticare. Non riesce a segnare, non trova il modo di ispirare i compagni e in difesa è un colabrodo. Nel finale, perde una palla cruciale che potrebbe costare caro. Il suo -18 di +/- lo dice chiaramente.
Achille Polonara – Voto 5
Poco visibile in campo. In 20 minuti, non si fa notare né in attacco né in difesa. Non tenta nemmeno una conclusione, restando impalpabile durante l’intera partita.
Momo Diouf – Voto 5
Gioca pochi minuti, ma non riesce a influire sull’andamento della partita. In difesa non dà il contributo sperato, e l’inerzia del gioco non cambia mai grazie al suo ingresso.
Ante Žižić – Voto 6
Fa il suo senza strafare, con 6 punti e una buona presenza sotto canestro. In una partita ad alto ritmo, difficile chiedere di più, ma il suo contributo resta solido.
Rayjon Tucker – Voto 4,5
Inizia bene, ma poi sparisce. Le sue scelte sono confusionarie e non riesce mai a leggere la partita nel modo giusto. Con 4 palle perse, il suo contributo è negativo, e il suo rendimento cala drasticamente.
La Sala Stampa
Coach Luca Banchi:
“Varese ha trovato una prestazione di alto profilo, una serata speciale. Mi dispiace non essere riuscito a trasferire il senso di urgenza in gare così ravvicinate. Al di là del promettente avvio Varese ha messo in campo energia e versatilità. Non siamo riusciti a limitare i loro tentativi da tre punti, e le nostre palle perse e tiri affrettati hanno aperto la loro transizione. Li abbiamo trovati in una serata ispirata. Se tirano 34 volte da tre con oltre il 50% diventa difficile. Siamo riusciti a rimettere in piedi la partita, ma nel momento chiave non siamo stati sufficientemente cinici in attacco e dietro abbiamo fatto un paio di errori che Varese è stata bravissima a sfruttare”
“E’ stata la partita che mi aspettavo, una reazione contro Bologna imbattuta e senza nulla da perdere. Abbiamo cercato di sfruttare vantaggi fisici, all’inizio con buona disciplina, poi ci siamo smarriti. Forse alcuni canestri fin troppo facili all’inizio hanno ingannato qualcuno, pensando che potessimo giocare a ping-pong con gli avversari. Queste sono gare dove devi avere disciplina, autorevolezza e maturità per controllare il ritmo, e invece Varese ha potuto fare per lunghi tratti di gara la sua partita. Per loro sono partite “semplici” da giocare, approcci senza nulla da perdere con grande intensità, noi non siamo riusciti a controllarne in rischi. Avevamo riacciuffato il contatto e siamo andati avanti, con Belinelli, poi dovevamo essere più cinici e con cattiveria agonistica. Giocare a questi regimi diventava per noi pericolosissimo.”
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