Visualizzazioni: 48

Le mancanze della Virtus Bologna e le preoccupazioni di Scariolo

Foto: Virtus.it

Che il roster della Virtus Bologna sia pieno di talento è indubbio, così come che sia attrezzato per arrivare alle finali del campionato italiano e (forse) ai playoff di Eurolega. La squadra costruita in estate da Paolo Ronci (ds), però, appare da inizio stagione sbilanciata sia nel rapporto esterni/lunghi che nel confronto italiani/stranieri. Ieri, dopo mesi di velate lamentele, l’allenatore delle Vu Nere Sergio Scariolo si è lasciato andare in conferenza stampa, spiegando ai giornalisti le difficoltà a cui andrà incontro la Segafredo nei momenti decisivi dei playoff scudetto. Prima di andare a ripercorrere le parole del coach bresciano, analizziamo la situazione del roster bianconero.

Nell’ultimo mercato estivo le Vu Nere hanno visto Amar Alibegović e Amedeo Tessitori accasarsi rispettivamente a Lubiana e Venezia, restando di fatto senza lunghi italiani. Per colmare questa lacuna, sfumato l’obiettivo Polonara, la dirigenza ha richiamato dal prestito Gora Camara e ingaggiato il giovane Leo Menalo. Inoltre, il nuovo infortunio di Abass ha complicato ulteriormente le cose, lasciando la squadra senza un ala italiana. La Segafredo, a questo punto, si è ritrovata con quattro italiani tra gli esterni (Hackett, Mannion, Pajola e Belinelli) e due giovani su cui non fare troppo affidamento, creando una situazione complicata per il turnover imposto dal regolamento vigente (6+6). In Eurolega, dove non ci sono regole sui passaporti, ovviamente non si pongono problemi di questo tipo, bensì discussioni più tecniche sui valori dei singoli.

In molte conferenze stampa di questa stagione, Scariolo aveva lanciato qualche pacato ed educato avviso alla dirigenza, denunciando difetti nella composizione del roster e alcune mancanze. Ieri, rispondendo alle domande dei giornalisti, l’allenatore ha evidenziato come “Per provare a competere serve avere quattro esterni, e quindi possiamo tenere solo due lunghi. Abbiamo tre giocatori italiani, quelli che possono giocare veramente, che sono nello stesso ruolo. Belinelli può dare una mano, e speriamo che Abass possa competere ad alto livello già quest’anno, altrimenti non è un puzzle, è un labirinto senza uscita.”

Polemica del capitano?

Successivamente, ha parlato dell’affaire Polonara e dei suoi consigli non ascoltati dalla dirigenza: Polonara? C’è stata una concatenazione di eventi sfortunati, sono usciti Alibegovic e Tessitori e non sono entrati altri giocatori italiani, né in estate né ora. Ma rispetto le decisioni della società. Il lavoro degli allenatori è dare suggerimenti, se vengono ascoltati bene, altrimenti si va avanti e si cerca di trovare la quadra. A livello di talento globale ci siamo, ma a ruoli mi mordo il fegato a dover rinunciare a tali giocatori ogni volta. Noi abbiamo la nostra dimensione, siamo orgogliosi di questo, dobbiamo andare avanti e fare il meglio possibile.

Come descritto sopra, la situazione preoccupa soprattutto in chiave LBA Finals. Infatti, in un’ipotetica sfida all’Olimpia Milano, il turnover potrebbe davvero essere un problema per la Segafredo. In più, Scariolo ha confessato come non conti più di tanto su Marco Belinelli nell’arco di una serie così lunga e logorante, dicendo “Abbiamo tre giocatori italiani, quelli che possono giocare veramente, che sono nello stesso ruolo”. Il fatto di non aver esterni azzurri su cui contare (sperando nel recupero di Abass) costringerebbe lo staff tecnico a convocare sempre Weems, Cordinier, Ojeleye e, ovviamente, Teodosic. Considerando Shengelia come inamovibile, l’ultimo spot se lo giocherebbero Lundberg, Jaiteh, Mickey e Bako. Davvero uno spreco di opzioni e di talento.

Per quanto sia vero che il mercato è sempre aperto e si possa intervenire, ad oggi non ci sono giocatori di livello disponibili. Il ritardo accumulato sul mercato in estate ha portato all’assenza di pedine fondamentali e ai malumori di un tecnico che, nel corso della sua carriera, non si è mai reso protagonista di uscite polemiche e contro la società. Dall’intervista di Scariolo si possono trarre due conclusioni, un sospetto e un buon auspicio per il futuro. Il sospetto è l’avviso, da parte dell’allenatore, di non essere eterno e di poter abbandonare la nave nel caso continuasse a non essere ascoltato dalla dirigenza. Il buon auspicio è che in estate si vada con decisione su alcuni giocatori come per esempio Severini, come Biligha, come Caruso, per non nominare quell’ex che al momento vive oltreoceano.