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LBA Finals 2023, Virtus Bologna-Olimpia Milano 69-61: la sala stampa di Gara 3

Le dichiarazioni in sala stampa di coach Sergio Scariolo e di coach Ettore Messina nel post-partita di Segafredo Virtus Bologna-EA7 Emporio Armani Milano 69-61, gara 3 delle LBA Finals 2022/23.

VIRTUS BOLOGNA
Coach Sergio Scariolo: Non abbiamo sicuramente giocato bene come nelle prime due partite ma abbiamo difeso con continuità e siamo stati in grado di correggere il trend negativo dei rimbalzi del primo quarto equilibrandoli, che è per noi un aspetto fondamentale. Credo che ci sia poco di più da dire, speriamo di giocare meglio la prossima, le scelte offensive ma dobbiamo soprattutto costruire sulla base di un efficienza difensiva continua e uno sforzo massimo nel controllare i rimbalzi soprattutto sotto il nostro canestro”.

“Se avete visto giocare la nostra squadra, la previsione di sprofondare era basata sul niente. Non siamo mai sprofondati durante l’anno. Possiamo perdere ovviamente qualche partita ma questa squadra non l’ho mai vista sprofondare. Puoi perdere una partita anche male, ma è sempre molto reattiva nel competere la partita successiva. Onestamente non mi aspettavo panico in questa partita: sicuramente mi aspettavo una partita molto dura contro una squadra come l’EA7 però non una cattiva reazione da parte della mia squadra, dopo due ottime partite, non capisco perchè preoccuparti. Se puoi correggere gli errori li correggi e guardi la prossima”.

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“Teodosic? Oggi è stato molto più efficace dopo due partite cosi cosi, perchè la differenza tra le prime due e la terza è stata molto importante. Quando parliamo di Teodosic stiamo parlando di un giocatore abituato a giocare sotto pressione con grandi difese che cercano di litarlo, con grandi responsabilità nelle sue squadre da sempre, stiamo parlando anche di un giocatore che devi dose e tranquillizzare a volte, perchè è passionale e con un grande cuore, grande voglia di fare sempre. Mi aspettavo una buona partita da Teodosic e me ne aspetto altre perchè come tutti sappiamo il suo ruolo nella squadra è molto importante”.

“Intanto ringrazio i nostri tifosi perché sono stati di supporto come ci aspettavamo, prevedevamo e ci sono sempre stati di fatto. Per questo uno preferisce giocare in casa rispetto che a fuori, anche se a volte giocare in fattore campo diventa un fattore di pressione, soprattutto più avanti vai nella serie. Quindi per il momento incassiamo l’appoggio dei nostri tifosi con grande piacere, grande gratitudine e li aspettiamo dopodomani uguale, anche meglio se possibile, come la squadra”.

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“Stagione lunga? Faccio fatica a pesare l’influenza che possono avere fattori come la stagione lunga o l’emotività. Forse sono state sorprendenti le prime due partite, per quanto possano essere state brillanti, giocate ad altissimo ritmo e belle da vedersi, per una finale. Chiaro che dal nostro puntò di vista abbiamo bisogno di alti ritmi, perchè abbiamo meno tiro di loro, abbiamo bisogno di capitalizzare i possessi perchè facciamo fatica ad impattarli a rimbalzo, quindi abbiamo bisogno di azioni, di passaggi di assist perchè abbiamo meno giocatori capaci di giocarsi gli ultimi secondi del possesso con un tiro da tre come è successo nella prima partita. Ogni squadra ha la sua struttura e ogni giocatore le sue caratteristiche: c’è quello più emotivo, quello più provato. Sono valutazioni che ci stanno tutte, ma sono più soggettive per ogni singolo giocatore, piuttosto che collettive di una squadra nel suo complesso.”

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OLIMPIA MILANO
Coach Ettore Messina: “La Virtus ha vinto una partita giocata con energie, fisicità, guidata da un grande Teodosic. Noi abbiamo giocato una gara non all’altezza, abbiamo tirato male, troppo da fuori, abbiamo perso troppi palloni. Mi sembra tutto evidente, poi nonostante questo siamo riusciti a rimanere in qualche modo agganciati alla partita, ma non abbastanza. E’ chiaro che Hackett e Pajola stanno mettendo grande pressione su Shabazz Napier: lui deve aiutarsi di più, noi dobbiamo aiutarlo più e meglio”.

“Non credo che per le squadre ci sia una questione di stanchezza, penso più al fattore nervoso. La posta in palio è tanta, raramente qualcuno gioca più di trenta minuti, ma sono partite di grande tensione ed è complicato per chiunque segnare due o tre canestri di fila. Poi sono finali quindi non credo alla stanchezza, credo però alla tensione. Tutte e due le squadre hanno tratto energia dal pubblico, vediamo cosa succede adesso”.

“I due falli di Shields? Ovviamente, non hanno aiutato, nel primo tempo a causa dei falli ha giocato solo sette minuti. E’ andata così. Nel primo quarto chiaramente avremmo dovuto capitalizzare di più. E’ successo a noi quello che è successo a loro in Gara 1, quando giocando meglio non avevano accumulato un vantaggio rassicurante. Così noi oggi”.

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