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La Virtus Bologna presenta Marco Belinelli

Questo pomeriggio alla Segafredo Arena la Virtus Bologna ha presentato ufficialmente Marco Belinelli, bomba di mercato delle ultime ore della società bianconera.

MARCO BELINELLI:

“Sono molto emozionato, per me tornare a casa è qualcosa di unico. Non sono molto bravo a parlare, quindi mi sono segnato qualcosa. Intanto ringrazio Zanetti, Baraldi e Ronci così come il coach con cui ci conosciamo da una vita e che per me è stato sempre un esempio. Inizia una nuova tappa del mio percorso, iniziato 30 anni fa a San Giovanni. La Virtus ha creduto in me quando ero ragazzino, con questa maglia ho esordito in serie A e ho fatto esperienze indimenticabili. Poi, senza girarci attorno, volevo ringraziare la Fortitudo per gli anni importanti vissuti là, mi hanno fatto crescere come uomo e giocatore. I tifosi mi hanno dato tanto calore, poi sono cresciuto e il mio sogno è sempre stato quello di arrivare in NBA e raggiungere giocatori fenomenali come Kobe, o quelli visti in cassetta come Jordan e Bird. Non volevo fermarmi in Italia o Europa, il mio sogno era l’NBA. Ora sapete tutti che ho fatto 13 anni là, sono cambiato, non sono il ragazzino di una volta, sono sposato, ho un bagaglio di esperienza molto importante grazie anche agli anni americani, dove ho cambiato molte squadre: questo non è stato facile ma mi ha permesso di crescere mentalmente. La Virtus si è presentata con un progetto importante, ha creduto in me fin da subito e mi ha dato qualcosa di grandissimo, ovvero la possibilità di sentirmi ancora un giocatore importante, di poter lottare per obiettivi importanti in Italia e in Europa. Sono molto carico, c’è un fuoco in me, sanno già tutti che vorrei allenarmi da domattina, ho sentito molto il calore dei tifosi e questo mi riempie di gioia. Non vedo l’ora di cominciare, e aspetto che a parlare sia il campo. Ringrazio poi famiglia, fratelli, mia moglie: sono tutte scelte fatte insieme, non voglio ripetermi ma sono molto carico”

Il corteggiamento per messaggi di coach Sasha Djordjevic: “E’ una sfida importante, molti giocatori non avrebbero preso questa sfida in considerazione, ma noi ci siamo stuzzicati fin dall’inizio. E’ un progetto che mi riempie di carica, ed è bello farlo con gente che stimo, che ha vinto, e che ha molti attributi.”

Dopo Chris Paul e Tony Parker, ora giochi con Milos Teodosic. “C’è poco da dire su di lui, ho un grandissimo rispetto, ci ho giocato contro con la Nazionale e ho sempre sognato di giocare con lui, perché è qualcosa di unico. Spero, e penso che sarà divertente giocare con lui ma non solo: ho conosciuto l’ambiente, i compagni, ed è stata una bellissima emozione tornare nello spogliatoio. Cercherò di dare il mio contributo, il mio massimo, qualsiasi cosa mi dirà il coach. Sono qua per aiutare a vincere e per migliorarmi, perché nonostante la mia età almeno con la mano sinistra qualcosa si potrà fare. Magari non in difesa… Mi sono allenato in estate a Ozzano con Sanguettoli, io sono pronto ma è normale che ci vorrà il suo tempo per tornare a giocare 5 contro 5 e capire gli schemi, ma in passato non ho avuto problemi e non ci saranno nemmeno qua”

La finale del 2005? “Il coach faceva fallo su di me perché pensava che avrei potuto sbagliare i liberi. Poi è successo quello che è successo, andiamo avanti”

In casa Fortitudo Bologna non sono molto felici. “Quello che dovevo dire l’ho già detto in apertura di conferenza stampa. Quello che succede fa parte dello sport, io sono un professionista, questo progetto mi ha entusiasmato e non ci sono molte altre cose da dire”

Che Belinelli ritroveremo? “Lo vedremo sul campo. Sono migliorato nell’esperienza. Ho sempre pensato di essere un tiratore, ma posso aiutare la squadra in altri modi. Ho lati deboli, ma cercherò di migliorare nei limiti che ho. Mi avete visto giocare in NBA, in Nazionale: quando gioco non mi risparmio, amo questo sport e darò tutto”

C’era la voglia di chiudere un cerchio? “Sì, tornare a casa è stato importante. Il progetto, la voglia di vincere, ma anche stare vicino alla mia famiglia, a mia moglie. Per questo sono molto contento”

Non hai ancora vinto in Europa, anche questo è stato un motivo che ti ha spinto a ritornare? “Certamente sì. L’Eurolega l’ho giocata tanti anni fa ad un livello alto, e io ho deciso di tornare qua per vincere scudetto, Eurocup, Eurolega, passo per passo e si cercherà di lavorare per ottenere questi obiettivi”

Cosa pensi di poter già portare alla squadra? “Io sono a disposizione della squadra. Ora ci saranno gli allenamenti, io spero di poter andare in campo il prima possibile”

Hai preso il 3, che era di un tuo compagno. “Sarà il 3 in campionato e il 18 in Eurocup. Ho chiesto ad Abass, con cui sono in ottimi rapporti, perché non sono così stronzo: lui è stato gentilissimo. Il 3 è il numero che ho avuto a San Antonio e con cui ho vinto titolo e tiro da 3. 18 il numero con cui sono stato scelto al draft. Spero portino fortuna”

Pensi di essere disponibile per il Preolimpico? “Ormai tutti sapete quanto sono legato alla Nazionale, non serve dire sì o no. E’ stato un grandissimo peccato non riuscire a qualificarsi per le Olimpiadi passate, la voglia è rimasta e io non ho mai detto il contrario”

COACH SASHA DJORDJEVIC

Il colpo di Mercato: “Innanzitutto mi dispiace che i tifosi e la gente non possano essere qui ad accogliere questo campione. Poi da lunedì si inizia il lavoro, c’è da migliorare la mano sinistra e la difesa… Questa è la firma più importante del basket negli ultimi 40 anni, far tornare in Italia un campione di questo tipo è un grande merito di Massimo Zanetti. Poi sottolineo il lavoro di Baraldi e Ronci che in un giorno hanno organizzato e finalizzato questa trattativa. La nostra unità è un punto di forza”

Il corteggiamento: “Il flirt con Marco è iniziato da tanto tempo, sono più che contento di essere qui. Gli mandai un messaggio lo scorso Dicembre: ‘Bisogna giocare per vincere, chi ha voglia di vincere deve venire nelle squadre che vogliono vincere'”

L’inserimento? Parliamo semplicemente di basket. Sarà molto facile inserire un giocatore con questo atteggiamento e questa qualità. Non vediamo l’ora di crescere insieme. Passo dopo passo cercheremo di arrivare a grandi obiettivi nei momenti giusti. Non facciamo chimica, fisica o altre cose complesse. Facciamo cose semplici, basket.
Non porta solo qualità come giocatore, porta un bagaglio più grande, magari non ne è cosciente nemmeno lui. Le parole che ho detto prima le penso davvero. Guardo la foresta dietro l’albero, e per questo movimenti di questo tipo ci aiutano molto. Abbiamo bisogno di grandissimi campioni sul campo, che trasmettono e ricevono emozioni.”

PATRON MASSIMO ZANETTI:

“Il dottor Baraldi è il vero autore, il factotum, che gestisce realmente la Virtus. Inizio ringraziando la città di Bologna, il basket è davvero importante, per tutti. I cugini possono essere arrabbiati, ma creano importanza nel basket di questa città. Ringrazio il presidente della Regione Bonaccini, è un appassionato e ci ha aiutato tanto, e segue questo nostro percorso che è iniziato in A2, poi abbiamo vinto campionato e coppa Italia di A2, e poi abbiamo vinto la coppa dei campioni. Continuiamo questo cammino per portare la Virtus nel posto che le compete. Marco è l’unico bolognese della squadra, oggi, per lui è un ritorno a casa, per noi è un grandissimo onore. Io lo considero il più grande giocatore italiano. Nessun altro ha vinto un anello NBA, è stato 13 anni là. Per noi il suo ritorno è un grandissimo onore, per noi e per la città. La nostra Arena è un grosso investimento, fa parte del percorso che facciamo. Ho fatto una promessa, ho a casa il rendering del palazzo futuro, e spero un giorno di poterlo fare, appena passerà questa maledetta malattia che ha bloccato un po’ tutto. Col vaccino il mondo tornerà come prima, anzi ci sarà un entusiasmo generale, come quando è finita la guerra. Penso e spero che avremo un’estate di fuoco, e che avremo un’arena con 10mila persone. Avevamo già una squadra forte, con Marco alziamo ancora di più il livello. Ho dato l’ennesimo impegno al nostro mister, sono convinto che otterrà dei risultati. Ringrazio anche Piero Calzolari, presidente della Fiera, nostro partner.

Cosa mi ha spinto a questo ulteriore sforzo? Penso che il mondo non finisca, sono un inguaribile ottimista. Gli imprenditori fanno investimenti, pensando che le cose andranno bene. Qui è uguale, senza investimenti non si ottiene nulla. Penso che tutto il movimento del basket in Italia abbia bisogno di un rilancio. Bisogna avere fiducia di investire e rilanciare, solo così si può smuovere il basket. Queste cose le possiamo fare noi a Bologna, anche con la Fortitudo, penso che Bologna debba dare l’esempio a tutto il movimento del basket in Italia.

Belinelli? E’ un pezzo che gli stiamo dietro, ho sempre detto a Baraldi e Ronci che se tornava in Italia bisognava fare di tutto perchè venisse da noi. Eravamo preparati. Il nome che avevo fatto al coach? Era il suo.

Dobbiamo vincere? Vincere non è mai facile, l’importante è arrivare uno, non arrivare due.
Parliamo sempre dei maschi, ma anche le nostre femmine sono fortissime. La chicca è che ho detto a Paolo che deve trovare una lunga italiana fortissima per inserire in questa squadra. Bologna non ha mai vinto uno scudetto con una squadra femminile. Abbiamo la serie A grazie al beneamato Civolani, che purtroppo non c’è più. Se dovesse capitare sarebbe una roba super-storica.”