IL RESTO DEL CARLINO – Le dimissioni di Massimo Zanetti e di due consiglieri segnano il crollo del CdA della Virtus Bologna. Scopri le cause della crisi, legate anche alla gestione del mercato e alla posizione di Luca Baraldi.
Virtus Bologna: le dimissioni di Zanetti e la crisi sul mercato
Anche Il Resto del Carlino si occupa delle dimissioni di Massimo Zanetti e dei consiglieri Sermasi e Gualandi, un evento che ha portato al collasso dell’attuale Consiglio di Amministrazione della Virtus Bologna. Le dimissioni di questi membri chiave hanno scatenato un turbinio di voci e incertezze sul futuro del club, con implicazioni immediate per tutte le cariche, inclusa quella di Luca Baraldi come amministratore delegato.
Il conflitto sul mercato: il motivo della rottura
Secondo quanto riportato da Il Resto del Carlino, una delle principali cause della crisi che ha portato alle dimissioni di Zanetti è la crescente divergenza di opinioni sul fronte del mercato. Come evidenziato dal giornalista Selleri, la “goccia che ha fatto traboccare il vaso” è stata la percezione che Zanetti, in accordo con il direttore generale Paolo Ronci, stesse rallentando le operazioni di mercato. Questo è stato interpretato dall’ambiente come un tentativo di evitare nuovi ingaggi, nonostante le necessità della squadra, in particolare dopo l’infortunio di Clyburn, giocatore fondamentale per il progetto della Virtus.
La strategia di “melina” sul mercato, cioè il non intervenire con acquisti significativi, ha creato frustrazione tra i tifosi e i membri del club, portando a una frattura insanabile tra i protagonisti principali della gestione Virtus.
Luca Baraldi sotto pressione
A rendere ancora più teso il clima all’interno della Virtus Bologna, si aggiunge la posizione di Luca Baraldi, amministratore delegato dal 2019. Se da un lato Baraldi ha sempre avuto il supporto di Zanetti, dall’altro le difficoltà legate alla gestione del mercato e la mancata reattività dopo l’infortunio di Clyburn hanno alimentato malumori. Con la decadenza dell’attuale CdA, la sua posizione potrebbe diventare sempre più precaria. Il club si trova dunque in un momento di grande incertezza, con il futuro di Baraldi e degli altri dirigenti in bilico.
Il futuro della Virtus Bologna
Con la rottura tra Zanetti e gli altri membri del CdA, il futuro della Virtus Bologna appare a un bivio. La situazione finanziaria e sportiva potrebbe spingere i protagonisti a rivedere completamente la struttura dirigenziale, con nuovi assetti che potrebbero vedere una figura come Carlo Gherardi, attuale socio di minoranza con il 45%, assumere un ruolo sempre più centrale. La sua presenza nel club si è consolidata negli ultimi mesi, e la sua influenza potrebbe crescere ulteriormente se il riassetto societario dovesse confermare il suo ruolo chiave.
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