SALA STAMPA – Le dichiarazioni di coach Tomislav Mijatovic e di coach Luca Banchi nel post-partita di Segafredo Virtus Bologna-Anadolu Efes Istanbul 67-76, gara valida per la 1ª giornata della Turkish Airlines EuroLeague 2024/25.
ANADOLU EFES ISTANBUL
Coach Tomislav Mijatovic: “Sapevamo di giocare contro una delle formazioni con maggiore talento offensivo e tanta esperienza. Ci siamo preparati per limitare giocatori formidabili come Clyburn e Belinelli, abbiamo avuto un pizzico di fortuna ma il lavoro della nostra squadra è stato decisivo nel limitare giocatori che hanno scritto la storia recente dell’Eurolega”
“Conosciamo molto bene Clyburn e conosciamo Belinelli per tutta la sua carriera. Questi ragazzi sono molto pericolosi. E non basta una sola persona; è uno sforzo collettivo e bisogna lavorarci su. Ok, devi essere un po’ fortunato in certi momenti, perché nella pallacanestro ci vuole un po’ di fortuna. Non capiterà spesso in futuro che Will venga tenuto a una bassa media realizzativa. È un grande giocatore, uno dei migliori nella storia moderna dell’EuroLeague, come Marco. Penso che il sacrificio e lo sforzo collettivo della nostra squadra abbiano portato a una grande prestazione e a una grande vittoria come questa”.
VIDEO | EuroLega, gli highlights di Virtus Bologna-Efes Istanbul 67-76
SEGAFREDO VIRTUS BOLOGNA
Coach Luca Banchi: “Gara molto intensa, congratulazioni all’Efes, hanno un roster molto forte e molto profondo. Nel secondo tempo abbiamo sofferto molto a rimbalzo e abbiamo perso troppi palloni e questa è stata una delle chiavi della partita. Io ho cercato di mettere in campo la squadra migliore possibile, anche se chiaramente ci sono giocatori con condizioni atletiche diverse, alcuni chiedono il cambio stremati, per quello che è il livello di fisicità di gare di questo tipo. Loro hanno avuto vantaggi in termini di centimetri e chili in tanti ruoli che dobbiamo compensare: l’Efes oggi ha iniziato con Bryant in guardia, Thompson play, Johnson in ala, con due lunghi che ci davano chili e centimetri. Io ho cercato di allungare le rotazioni per distribuire le energie. Poi credo che nell’ultimo quarto Larkin abbia fatto qualcosa di strepitoso”.
“Gli arbitri hanno concesso tanti contatti, da una parte e dall’altra, con Poirier e Oturu che hanno parcheggiato in area e la loro presenza sotto canestro si è fatta sentire tanto nel corso di tutta la gara e ci ha tolto le nostre geometrie di gioco. I tempi di reazione cambiano in gare di questo tipo, devi saperti prendere tiro in ritmo perchè se ritardi solo un attimo poi ti vengono addosso. Dobbiamo migliorare per competere in una Eurolega di livello altissimo, forse il più alto di sempre”.
“Clyburn? Scelta tecnica nel finale. Ho cercato sempre e comunque di tenere in campo i quintetti che a mio giudizio fossero più efficaci, cercando anche di andare a tamponare qualche gap. Questa è una squadra che ti propone in ogni posizione giocatori sovradimensionati. Quando c’è in campo Larkin che sembra l’unico “normodotato”, si parla sempre di un’eccellenza dal punto di vista tecnico e devi comunque spendere costantemente sempre il tuo miglior difensore”
“Io ho cercato di mettere in campo la squadra migliore possibile senza condizionamenti. Ovvio che c’è fisiologicamente una flessione, ci sono giocatori che chiedono espressamente di uscire dal campo, esausti. Per quello che è il livello di fisicità richiesto da partite di questo tipo. Siamo appena a inizio stagione, ma dobbiamo compensare gap fisici, atletici, muscolari, di chili, centimetri in ogni ruolo. Oggi loro sono partiti con Bryant da guardia, Thompson da play, Johnson da tre. Con due lunghi che ci danno chili, centimetri. In ogni ruolo pagavamo dazio. Il campo è estremamente compresso, ci sono pochi spazi per trovare quelle che sono le nostre geometrie abituali di gioco. E ogni duello, ogni possesso difensivo ti toglie energie. Io ho cercato di attingere da tutti. Abbiamo fatto, seppur Akele abbia giocato solo due possessi, una rotazione a 11 giocatori. 12 hanno toccato il campo, per cercare di tenere quanta più alta l’intensità di gioco. Non si può pensare di avere anche costante qualità sui 40′. A fare la differenza è stata un singolo, quello che ha fatto Larkin nell’ultimo quarto è qualcosa di straordinario che rientra nelle sue caratteristiche. A dispetto dell’attenzione che abbiamo messo nella sua marcatura, per lunghi tratti siamo riusciti a tenere testa a questi avversari pur in una serata modesta al tiro, che pure testimonia che l’energie che spendi ti tolgono in termini di lucidità. I tempi di esecuzione contro questi avversari si riducono drasticamente, se ritardi un solo attimo ti vengono addosso. Sono corpi ingombranti, sono stati tollerati contatti e anche una presenza costante sono canestro in entrambe le metà campo
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