Coach Sasha Djordjevic, su “La Repubblica”, traccia un bilancio della stagione appena terminata e come sarà costruita la Virtus Bologna della prossima stagione.
Bilancio della stagione: “Il bilancio di questi due mesi. Buono, l’avete visto, ma non mi fermo al risultato. Ho una visione di dove voler portare la Virtus e so che la sfida è rimetterla sulla scena europea, perchè questo merita, per la sua storia, che però adesso è un passato lontano dal presente. Ce la faremo solo con un metodo. Quotidianità, dettagli, personalità, lavoro, regole, comunicazione. E con un principio base: che il focus è la pallacanestro, il campo, il gioco. Poi deve funzionare tutto il resto, come le parti di una macchina.
La Virtus Bologna della prossima stagione: “Buona. Fisica, atletica, fortemente “europeista”, si dice così? Che duri 40 minuti e non 32 come oggi. Serena, unita. Perchè a Bologna non puoi imbrogliare. La gente ne sa, vede se una squadra è sana. Possiamo avere idee diverse su chi è bravo, bello, onesto. Non su chi è professionista. Per me è un dato oggettivo, non una percezione. o lo sei o non lo sei”.
Problemi col doppio ruolo? “Zero. A Belgrado ci raduniamo il 18 luglio, poi saliamo in montagna, e io so già ora, d’ogni giorno, se c’è partita, allenamento, riposo. Il programma della Virtus avrà la stessa precisione. Iniziano gli assistenti, che sono bravissimi, rompicoglioni come voglio io, con una testa che pensa. Poi dalla Cina arrivo io. Che mi rifaccio, tranquillo, mi rifaccio tutti i giorni, in campo, di quelli che sono mancato”.
Foto: Giulia Pesino