Dopo Jeff Brooks della A|X Armani Exchange Milano Milano è il capitano della Segafredo Virtus Bologna e della Nazionale Pietro Aradori il secondo protagonista della rubrica della LBA intitolata “Canestri Privati”.
La rubrica, della durata di 15 minuti, ha cadenza mensile e ha come obiettivo quello di far conoscere da vicino i campioni del nostro basket, ritratti nella loro vita familiare e non solo sul campo.
Nella seconda puntata di “Canestri Privati” Aradori, che ha da poco conquistato con la Nazionale Italiana l’accesso ai Mondiali in programma in Cina la prossima estate, racconta come è nata la sua passione per il basket: dai primi passi a Lograto, il paese della provincia bresciana dove è cresciuto e dove il padre aveva fondato il Team 75 Lograto (dove ogni anno Pietro festeggia l’Ara Day con una giornata da trascorrere con i giovani cestisti del luogo), sino al suo viaggio nei canestri. Partito da Imola e che ora lo vede sposare in pieno il progetto di Massimo Zanetti per rilanciare la gloriosa Virtus Bologna di cui spera di poter diventare una bandiera “un aspetto che mi manca dello sport degli anni passati in cui un club si identificava con un giocatore simbolo”.
Particolare curioso, proprio a Bologna Aradori si è diplomato al Liceo Scientifico mentre la città dove ha comprato casa e dove vede il suo futuro quando avrà chiuso la sua carriera agonistica è Milano.
Ma anche grande spazio ad altri aspetti della vita del capitano bianconero: dalla passione per i tatuaggi (ora ne ha una ventina), dal gusto per il look, all’utilizzo dei social (“evoluto da Facebook ad Instagram, da vivere in maniera semplice per farsi conoscere, condividere esperienze e stare in contatto con la gente e i tifosi”) al dopo basket, con questa intervista è possibile scoprire proprio tutto sull’Aradori privato. Sino alla grande amicizia con Danilo Gallinari, nata a Casalpusterlengo sui campi di basket e sui banchi di scuola e poi proseguita sino a condividere l’esperienza in azzurro.
Fonte: Lega Basket