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Alessandro Cappelletti: “Sono contento di far parte di questa famiglia perché sono stato accolto in maniera eccezionale da tutti”.

Alessandro Cappelletti è stato intervistato da “Il Resto del Carlino”. Ecco le dichiarazioni del giovane azzurro della Segafredo Virtus Bologna:

Il mio primo canestro dopo aver passato tanto tempo lontano dal campo è stata una grande emozione. Segnare in un palazzo così caldo, pieno di gente che fa il tifo per te è stato un bel segnale per me stesso, un qualcosa che mi diceva che ero tornato da dove avevo lasciato”.

Poco impiego
“Assolutamente no, non mi pesa giocare poco. Fin dal primo giorno sapevo che sarebbe stata un’annata difficile, perché ho davanti un ragazzo super promettente come Alessandro Pajola che ogni giorno conferma il fatto che ha già le potenzialità del grandissimo giocatore e che potrà diventare un elemento importante per la nazionale. Ogni minuto che il coach mi dà sul campo è un qualcosa in più e la vivo così ogni giorno”.

La Virtus Bologna.
“Per un ragazzo che viene da quattro anni di A2 questo club è un vero lusso soprattutto per l’organizzazione. Sono contento di far parte di questa famiglia perché sono stato accolto in maniera eccezionale da tutti. La cosa che mi è piaciuta è che mi hanno trattato tutti come fossi un giocatore che da tanto tempo gioca a questi livelli e per questo sarò sempre grato alla Virtus e ai tifosi per il calore che ci trasmettono ogni domenica. Se adesso sto bene il merito è anche loro”.

Andamento altalenante tra campionato e coppa.
“In Italia abbiamo già giocato con le due squadre più forti, Milano e Venezia, e saranno in tanti a perdere contro di loro. Lo scivolone interno con Cremona è stato il più inatteso, però, poi ha rischiato di espugnare il Forum, per cui possiamo dire che quel risultato ci poteva stare anche se non doveva accadere. A Pesaro la stanchezza ci ha portato a essere poco concentrati nel finale. A partire da domenica con Sassari, anche in campionato dobbiamo imparare ad aggredire la partita, cosa che in Coppa riusciamo a fare, questo è quello che ci manca”.

Foto: Giulia Pesino