L’intervento dell’AD della Segafredo Virtus Bologna Luca Baraldi a Basket City su TRC.
PIETRO ARADORI
“La cessione di Aradori? É stato un uomo importante per la Virtus, poi ha trovato uno sviluppo professionistico dall’altra parte e noi possiamo solo essere felici per lui. Ci siamo separati in modo consensuale e bonario. Che passasse alla Fortitudo? Inizialmente non me lo aspettavo, come quando ero nella dirigenza Lazio non pensavo che qualcuno potesse andare alla Roma. Il derby c’è, la gente lo sente, che il capitano Virtus potesse – legittimamente – valutare di andare in Fortitudo non ci credevo, ma è successo. Sulla gestione tecnica della cosa, è stata una decisione presa dall’allenatore e condivisa, come tutte le cose.
MARCOS DELIA
“Delia si è appena aggregato alla squadra, in Coppa potrà già giocare. Gerarchie? Sono aperte, Djordjevic mette in campo chi ritiene giusto fare, quindi anche Delia si gioca le proprie chance.
ESORDIO MILOS TEODOSIC
“Siamo rimasti tutti ipnotizzati, non pensavo potesse calarsi nella squadra già in questo modo, con il rendimento ma anche con l’atteggiamento nei timeout. Ma voglio evidenziare che abbiamo vinto di squadra: i compagni all’inizio si sono messi pure loro a guardarlo e a credere che potesse fare tutto da solo, io stesso al Dottor Zanetti ho fatto presente che serviva il collettivo. E quando la squadra è diventata squadra per Venezia si è fatta notte. Io mi sentivo la responsabilità dell’investimento, ma vista la partita Zanetti mi ha detto che è stato giustificato”.
ASSEMBLEA DI LEGA
“L’ultima Assemblea di Lega ha legittimato il ritorno di Bologna e la fine del Milanocentrismo. Ci sono anche altre piazze, per prima Venezia, e avere club come Virtus e Fortitudo è importante. La gestione delle tifoserie è a carico di forze dell’ordine e società, ed è deprimente, quasi offensivo, che ci siano gabbie. Noi siamo critici verso che porta del disagio, ma stare in gabbia si diventa cattivi: non è umano”.
DERBY IN FIERA
“Sappiamo quali sono state le motivazioni del no Fortitudo, noi eravamo orientati quasi obbligatoriamente in questa direzione per capire se la Virtus può avere un palcoscenico di tifosi superiori a quello del Paladozza. Sarà un test importante per capire le nostre potenzialità, specie ora che abbiamo un roster che ha alzato i nostri obiettivi”.
MERCATO: LE SCELTE SU FONTECCHIO E GENTILE
“Quella su Fontecchio è stata mia e di Zanetti, riflettendo da un punto di vista di dignità: non per quel che riguarda il giocatore, ma perché se un giocatore viene lasciato libero da Milano non è adeguato alla Virtus. E’un ragionamento generale, non siamo il collettore di chi non può far parte dell’Olimpia. Chi non serve a Milano non serve nemmeno a noi, e la tifoseria non c’entra.
Su Gentile, pensiamo che la Virtus non possa essere una palestra per chi si deve riadattare al campionato italiano, e se dobbiamo fare sperimentazioni lo facciamo su prospettive tecniche decise dall’allenatore. Lui è importante per il campionato italiano, Trento è una piazza giusta ma a noi viene chiesto di vincere il maggior numero di gare possibili. E non potevamo permetterci scommesse.
Stiamo aspettando un giocatore italiano, abbiamo un progetto tecnico, tanti contratti biennali, il prossimo anno avremo questo stesso telaio”.
TIFOSI OSPITI IN FIERA
“Ci siamo già parlati, alla Fortitudo daremo gli stessi biglietti che ci daranno loro al Paladozza, circa 200. Poi, finita la parte dei nostri tifosi, i 4-5000 disponibili saranno per tutti. Noi cercheremo iniziative per aumentare il numero di virtussini, chiaro, ma saranno messe in atto agevolazioni e prelazioni per i nostri abbonati”.
NUOVO PALASPORT
“Come detto dal Dottor Zanetti, noi vogliamo la nostra casa e ci stiamo lavorando. Quando ci sarà modo di fare annunci li faremo”.
GIOCATORI SENZA CASA E POST SOCIAL
“Sono cambiate le regole di gestione della società. In Virtus, ma credo ovunque, il giocatore già lautamente pagato aveva il benefit della casa. É andata così, ma ora se la devono pagare i giocatori: non siamo immobiliaristi e paghiamo i giocatori per giocare. Possiamo dare un contributo, poi è il giocatore che sceglie dove andare e ci mette la differenza. Forse Markovic viene da altre gestioni e ha ritenuto fosse una chiusura verso di lui, ora ha capito: se vuoi essere vincente devi avere regole. Non abbiamo lesinato quando c’era da fare i contratti, ma Segafredo non paga la casa nemmeno a me”.
ALBERTO BUCCI
“Ci manca, a noi come ai tifosi. Mi manca la telefonata quotidiana in cui mi spiegava il basket. Come quando guardavo il calcio accanto ad Arrigo Sacchi, stare con lui mi faceva avere uno che prevedeva con 5’di anticipo le cose”.
BATTERE MILANO?
“Intanto speriamo di giocarcela fino in fondo, poi per ora hanno roster e disponibilità immense, hanno fatto un mercato da fantabasket. Ma se stiamo bene ci divertiremo”.
IL BASKET?
“In questa regione ha una penetrazione superiore al calcio, tra noi e la Fortitudo abbiamo un milione di tifosi mentre il Bologna ne ha 350mila. E Zanetti ha scelto la Virtus perché i figli hanno studiato qua e hanno tifato Virtus. Quindi quando si è presentata la possibilità di dare una mano l’ha fatta.”
Fonte dichiarazioni: bolognabasket.org